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KAVOD

 

Di Fulvio Dell’Agnese

 

Nella chiesa di Santa Maria in Vineis, a Strassoldo, Manuel Fanni Canelles ha realizzato l’installazione video Kavòd, che si situa in continuità rispetto alla recente serie di lavori Senza tela; in essi l’artista triestino si ispira a capolavori della pittura rinascimentale o neoclassica (l’Ecce Homo di Antonello da Messina, la Morte di Marat di David) attuando una sottolineatura dello spessore fisico dell’immagine, basando la sua reinterpretazione – che non è linearmente lettura storico-artistica – sulla corporeità dello sforzo attoriale [...]l. L’opera viene dinamicamente meditata nella sua reale capacità di trasmettere tensione emotiva, dilatando il fermo-immagine fissato dal pittore sulla tela nella breve serie di istanti precedenti e successivi al determinarsi della condizione di pathos prescelta. Questione non da poco, che a suo tempo aveva catturato l’interesse di Aristotele: “Le parole di movimento sono ricorrenti nella Poetica: [...] descrivono il poìema come essere in divenire. Mimesis non lo è mai di caratteri statici (ethe), ma solo di azioni (pragmata) e uomini in azione” [N. Salomon, La zattera di mimesis, Venezia 2001]. Su queste basi, è apparso naturale proporre a Manuel la realizzazione di un nuovo lavoro all’interno di un edificio ecclesiastico, che avrebbe permesso di ricondurre alle dinamiche della narrazione parietale e della sacra rappresentazione il rapporto tra opera e fedele/spettatore. Fra le mura di Santa Maria in Vineis è così cresciuto il progetto di Kavòd (in ebraico, peso e gloria): un Compianto ispirato agli affreschi medievali della chiesa, ma soprattutto all’assenza tra i loro personaggi del protagonista primo: il Christus patiens, il Dio fatto uomo posto in croce, che offre la propria sofferenza per redimere il genere umano. All’idea visiva di fondo, che si concretizza ora in un Lamento della Vergine sul corpo del Figlio proiettato su una delle ampie lacune del ciclo pittorico trecentesco, Fanni Canelles ha fermamente voluto integrare un contenuto sonoro di eguale intensità: l’evocazione di una Passione di palpabile concretezza, del cui protagonista – malato terminale – udiamo solo la voce, offuscata dall’ansito del respiratore. Nessuna volontà, in ciò, di rubare emozioni in diretta dal dramma reale, ma la convinzione – nitidamente verificabile nel risultato d’insieme di immagini e suoni – di poterne distillare il senso profondo di una dolorosa, generosa, radicale offerta di sé.

Sacrificio (Offret) si intitolava l’estremo messaggio di tormentata spiritualità lasciato da un grande cineasta aggredito dalla malattia come Andrei Tarkovskij; “È tutto quello che io posso offrire” sono state le parole con cui Marco Bernot ha terminato il suo monologo. “La sua assenza pulsa in queste immagini in modo più potente, più toccante di qualunque presenza”[J. Banville, La lettera di Newton, 1982].

 

(Dal catalogo 10-11 Rassegna d'arte contemporanea) 

Installazione site specific_chiesa di Santa Maria in Vineis_Strassodo (Ud).

 

 

Video documento. Il curatore Fulvio Dell'Agnese in occasione dell'opening di Kavòd, operazione site specific nella chiesa di Santa Maria in Vineis, Strassoldo (Ud). 

 

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